Internazionale
Il calvario dei giornalisti turchi
Stampa Licenziamenti, autocensura, raid di poliziotti e sostenitori dell’Akp: la lunga lista degli abusi. Già 60 i reporter cacciati, 34 privati delle credenziali, due arrestati. Dove non arriva il governo ad operare è la collaborazione sotterranea di editori e squadre punitive
Manifestazione di sostenitori dell'Akp – LaPresse
Stampa Licenziamenti, autocensura, raid di poliziotti e sostenitori dell’Akp: la lunga lista degli abusi. Già 60 i reporter cacciati, 34 privati delle credenziali, due arrestati. Dove non arriva il governo ad operare è la collaborazione sotterranea di editori e squadre punitive
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 22 luglio 2016
Mercoledì al manifesto l’editorialista del quotidiano turco Hurriyet, Yusuf Kanli, si diceva certo della mannaia che sarebbe caduta sulla testa dei media nazionali. Non ha tardato ad arrivare, naturale proseguimento delle epurazioni di massa in corso e della generale campagna repressiva che da anni strangola la stampa indipendente. Agenzie web offline, riviste fisicamente chiuse dalla polizia, licenze radio e tv revocate e tesserini da giornalista sospesi. Tutto rientra, nella narrativa del regime dell’Akp, il partito di governo, nella pulizia “necessaria” degli elementi considerati vicini al movimento Hizmet dell’imam Fethullah Gülen, capro espiatorio del tentato golpe. In cima alla piramide stanno...