Alias Domenica
Il cantore di quella scintilla rivoluzionaria: Roman Vlad, «Stravinskij»
Orizzonti della musica Torna dal Saggiatore, con un carteggio inedito, il lavoro del 1958 in cui Roman Vlad analizzava l’enigmatica maschera seriale indossata dall’ultimo Stravinskij, rendendo obsoleta l’antinomia con Schönberg stabilita da Adorno
Nikolaj Roerich, bozzetto per «Le Sacre du printemps», di Igor Stravinskij, 1911-13
Orizzonti della musica Torna dal Saggiatore, con un carteggio inedito, il lavoro del 1958 in cui Roman Vlad analizzava l’enigmatica maschera seriale indossata dall’ultimo Stravinskij, rendendo obsoleta l’antinomia con Schönberg stabilita da Adorno
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 19 settembre 2021
In coincidenza con la morte di Igor Stravinskij, nel 1971, tre ingegneri elettronici della Intel, tra cui l’italiano Federico Faggin, inventarono il microprocessore, un pezzettino di silicio in grado di contenere centinaia (e poi migliaia, milioni) di transistor. Era l’inizio di una rivoluzione tecnica paragonabile al passaggio dalla scrittura a mano alla stampa a caratteri mobili, destinata a produrre trasformazioni radicali anche nella cultura musicale. A distanza di cinquant’anni, è palpabile l’impressione che il grandioso funerale veneziano di Stravinskij, con il vecchio Gian Francesco Malipiero a osservare di nascosto da una finestra, come colpito al cuore, il passaggio della gondola...