Cultura
Il capitale di visibilità che nutre gli artisti
FestivalFilosofia Intervista a Nathalie Heinich, domani a Carpi con una lectio magistralis. Sociologa brillante, è stata allieva di Pierre Bourdieu che supera in termini di metodo e campi di indagine. «Viviamo in un mondo plurale. I valori cambiano in relazione ai criteri con cui le persone giudicano»
Un frame dal film per la mostra «Treasures from the Wreck of the Unbelievable» di Damien Hirst, esposto a Palazzo Grassi, Venezia
FestivalFilosofia Intervista a Nathalie Heinich, domani a Carpi con una lectio magistralis. Sociologa brillante, è stata allieva di Pierre Bourdieu che supera in termini di metodo e campi di indagine. «Viviamo in un mondo plurale. I valori cambiano in relazione ai criteri con cui le persone giudicano»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 16 settembre 2017
«Fin dalla fine del XIX secolo le moderne tecnologie di riproduzione dell’immagine hanno offerto agli artisti un determinato status, quello che chiamo capitale di visibilità». Nathalie Heinich, sociologa brillante ed esperta di arte, in particolare quella contemporanea, è in Italia per una lectio magistralis nell’ambito del festivalfilosofia di Modena, Carpi e Sassuolo dal titolo «Artisti. Dall’opera alla personalità». Fra gli ospiti di rilievo di questa edizione in corso, dedicata alle arti, ha partecipato anche a quella del 2014 concernente il tema della gloria. È un contributo originale quello consegnato da Nathalie Heinich, allieva di Pierre Bourdieu di cui tuttavia ribalta...