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Il capitalismo e la banalità dell’algoritmo
Facebook e Uber poco smart Il mito dell’Intelligenza artificiale risale ai tempi di Cartesio. Ma da anni scienziati come Damasio o Cini hanno descritto quell’«impasto» di ragione e sentimento che è l’uomo
Un ritratto di René Descartes, Cartesio
Facebook e Uber poco smart Il mito dell’Intelligenza artificiale risale ai tempi di Cartesio. Ma da anni scienziati come Damasio o Cini hanno descritto quell’«impasto» di ragione e sentimento che è l’uomo
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 21 marzo 2018
Quello dell’Intelligenza Artificiale è un vecchio mito che sopravvive almeno dai tempi di Cartesio in poi. La metafora del calcolatore moderno è infatti basata sulla distinzione tra corpo e mente. Sulla distinzione cioè tra emozione e intelletto, sentimenti e capacità raziocinante. Secondo questo approccio riduzionista, il corpo dell’uomo, deteriorabile e imperfetto, ospiterebbe, proprio come l’hardware di un pc, una mente perfetta, il software, la parte nobile dell’essere umano. Tra le due parti non ci sarebbe alcun rapporto: una rappresenta il contenitore, l’altra il contenuto. Peccato che l’avanzamento della scienza abbia smentito da tempo questo luogo comune. Già nel 1984 il...