Politica

Il cara di Mineo, Odevaine e il «bando blindato»

Il cara di Mineo, Odevaine e il «bando blindato»Luca Odevaine

Il personaggio Al telefono l’uomo, il multitasking del sociale che accumulava incarichi e compensi, spiegava la rete fra Alfano, Lupi e Comunione e liberazione.

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 5 giugno 2015
Nella lunga lista dei 48 nomi contenuti nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari firmata dal gip Flavia Costantini non compaiono i nomi di chi sul Cara di Mineo, il centro richiedenti asilo più grande d’Europa, ha edificato nel corso di quattro anni il sistema di business sociale che ha pervaso e condizionato l’economia del territorio calatino e non solo. Eppure, nonostante all’indomani della prima ordinanza sull’inchiesta, avessero spergiurato di non essere coinvolti, nonostante le parole rinvenute nelle intercettazioni telefoniche e ambientali di Luca Odevaine, compaiono i nomi di Giuseppe Castiglione allora presidente della provincia di Catania, di Giovanni Ferrera, direttore...

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