Europa
Il caso delle moschee tedesche controllate dalla Turchia
Germania È l’altro patto fra Berlino e Ankara. I «funzionari» saranno certificati dal Diyanet, il dipartimento affari religiosi controllato dal partito di Erdogan. Merkel nel mirino degli oppositori fuori e dentro la Grande Coalizione
Una moschea di Amburgo
Germania È l’altro patto fra Berlino e Ankara. I «funzionari» saranno certificati dal Diyanet, il dipartimento affari religiosi controllato dal partito di Erdogan. Merkel nel mirino degli oppositori fuori e dentro la Grande Coalizione
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 18 maggio 2016
Sebastiano CanettaBERLINO
La politica turca di Angela Merkel. Dalla «porta aperta» ai profughi, incardinata sul muro degli hotspot di Erdogan, fino a «l’islam appartiene alla Germania» ma soltanto se gli imam piacciono al sultano. È la strategia bizantina della cancelliera, che incassa il crollo dell’arrivo dei migranti – da 3.300 a 180 al giorno in sei mesi – mentre cede alla Turchia il controllo delle moschee tedesche. È l’altro patto fra Berlino e Ankara: il lato B dell’accordo sui migranti finanziato con i sei miliardi Ue anche dell’Italia. Uno scambio bilaterale per niente ufficiale, misurabile con il numero delle sale di preghiera...