Lavoro

Il caso Vitesco, una sfida per l’auto di domani

Il caso Vitesco, una sfida per l’auto di domaniOperai al lavoro su un'auto elettrica

Componentistica auto Dopo aver annunciato un migliaio di esuberi, l'azienda della multinazionale Continental fa marcia indietro e apre alla riconversione dei siti produttivi a Pisa. Massimo Braccini (Fiom): "L'elettrico e l'ibrido si possono fare anche qui". Coinvolta anche la Regione Toscana, con un sostegno pubblico alla formazione degli addetti.

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 5 dicembre 2019
La transizione della produzione della componentistica auto dai motori tradizionali a quelli ibridi ed elettrici è già in corso da anni. E il caso della Vitesco Technologies del gruppo Continental, multinazionale tedesca dell’automotive, che aveva annunciato per il 2023 un migliaio di esuberi fra addetti diretti (750) e interinali (250) nei due stabilimenti toscani del gruppo, a San Piero a Grado e a Fauglia, dove opera il centro di ricerca mondiale e dove si producono iniettori per motori a benzina e diesel, dovrebbe diventare un caso da studiare. Specialmente al Mise. Anche grazie a una forte e immediata risposta operaia...

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