Visioni

Il cinema come passione politica

Il cinema come passione politica

Gian Maria Volonté Un ricordo dell'attore scomparso venticinque anni fa, con cui il regista aveva lavorato in «Il Sospetto». Le capacità interpretative e la militanza comunista

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 7 dicembre 2019
Gian Maria Volonté è stato un grande. Grande attore e collaboratore diretto e indiretto alla regia dei film di cui era protagonista. Sono venticinque anni di un grande vuoto per il cinema italiano che non ha più avuto un interprete alla sua altezza. Ma un grande vuoto anche per la scomparsa di molti dei grandi registi che con lui hanno lavorato, primo fra tutti Elio Petri. Io mi sono trovato a lavorare con lui ne Il Sospetto (1975), storia di un militante comunista che nel 1934 dall’esilio in Francia viene mandato dal Partito comunista italiano clandestino in missione nell’Italia fascista....

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi