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Il Comune esattore con il fucile puntato del fiscal compact
Imu e Tasi L’accorpamento dell’Imposta municipale unica e della Tassa sui servizi indivisibili e la possibilità data ai comuni di pignorare i conti correnti dei contribuenti infedeli rischiano di abbattersi come macigni sui ceti più deboli della società e soprattutto sui comuni delle aree interne, già soggette a desertificazione economica e spopolamento
Imu e Tasi L’accorpamento dell’Imposta municipale unica e della Tassa sui servizi indivisibili e la possibilità data ai comuni di pignorare i conti correnti dei contribuenti infedeli rischiano di abbattersi come macigni sui ceti più deboli della società e soprattutto sui comuni delle aree interne, già soggette a desertificazione economica e spopolamento
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 22 novembre 2019
Il governo, a quanto pare, non intende fare passi indietro sulla tassazione locale. Torna l’accorpamento dell’Imposta municipale unica e della Tassa sui servizi indivisibili (Imu e Tasi), si dà la possibilità ai comuni di pignorare i conti correnti dei contribuenti infedeli. Cosa cambia realmente per i cittadini? Nel primo caso, bisogna innanzitutto chiarire che l’aumento dell’aliquota base dell’Imu (passerebbe dal 7,6 all’8,6‰) sarebbe esattamente pari all’attuale aliquota della Tasi (1‰), che, con l’unificazione, scomparirebbe come tassa autonoma. E che anche l’aliquota massima della nuova Imu rispetterebbe la soglia massima prevista attualmente dalla somma delle due imposte. I sindaci, peraltro, potrebbero...