Cultura
Il condominio delle solitudini
Intervista Parla lo scrittore israeliano Eshkol Nevo. In Italia è appena uscito il suo romanzo «Tre piani», per Neri Pozza. «Il movimento degli indignati non ha visto la caduta del primo ministro. Però sento di poter dire che ha cambiato in profondità i giovani, gettando dei semi per il futuro»
Eshkol Nevo
Intervista Parla lo scrittore israeliano Eshkol Nevo. In Italia è appena uscito il suo romanzo «Tre piani», per Neri Pozza. «Il movimento degli indignati non ha visto la caduta del primo ministro. Però sento di poter dire che ha cambiato in profondità i giovani, gettando dei semi per il futuro»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 31 marzo 2017
Ci sono almeno due modi per leggere l’ultimo romanzo di Eshkol Nevo. Si può considerare Tre piani, Neri Pozza (pp. 256, euro 17), traduzione di Ofra Bannet e Raffaella Scardi, come un viaggio doloroso nella solitudine e nello smarrimento che coglie l’animo umano di fronte alla paura e all’isolamento, un percorso cupo, difficile e in cui solo verso la fine è dato di cogliere la luce di una speranza. Oppure si può scorgere nelle storie e nei personaggi descritti l’eco di una straordinaria metafora dei quesiti che attraversano la società israeliana degli ultimi anni, sospesa tra una drammatica chiusura su...