Europa
Il conflitto generazionale nell’antica Grecia
La rilettura «Ma chiunque metta al mondo figli inutili/che cos’altro puoi dire che ha generato/se non pene per sé e molto riso per i nemici?” (Antigone 645-47): nel dissuadere il figlio Emone da […]
La rilettura «Ma chiunque metta al mondo figli inutili/che cos’altro puoi dire che ha generato/se non pene per sé e molto riso per i nemici?” (Antigone 645-47): nel dissuadere il figlio Emone da […]
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 29 agosto 2014
«Ma chiunque metta al mondo figli inutili/che cos’altro puoi dire che ha generato/se non pene per sé e molto riso per i nemici?” (Antigone 645-47): nel dissuadere il figlio Emone da un amore impossibile, il Creonte di Sofocle parla con disprezzo dei figli «inutili», quelli che con la loro disobbedienza testarda si rivelano inadeguati a difendere i genitori e la famiglia. In una civiltà come quella greca antica, in cui l’idea dell’educazione, la paideia, era così centrale da «apparire come rappresentativa del significato di ogni sforzo umano» (W. Jaeger), la continuità tra le generazioni è un tema quasi onnipresente, ed è...