Internazionale
Il conflitto spartiacque per le Ong
La missione arcobaleno È stato il punto più basso del ruolo umanitario italiano piegato ai ricatti del governo. Molti abdicarono all’indipendenza dell’organizzazione in cambio di fondi per progetti inutili
Profughi kosovaro-albanesi in fuga dal villaggio di Susice, presso Pec, in marcia verso il Montenegro – Ap
La missione arcobaleno È stato il punto più basso del ruolo umanitario italiano piegato ai ricatti del governo. Molti abdicarono all’indipendenza dell’organizzazione in cambio di fondi per progetti inutili
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 22 marzo 2019
La guerra del Kosovo di venti anni fa segnò uno spartiacque anche per le organizzazioni non governative (Ong) e per l’intervento umanitario reale nelle tante aree di conflitto. Quella guerra fu definita «umanitaria» e la missione Arcobaleno fu pensata nelle stesse ore in cui veniva decisa l’adesione dell’Italia ai bombardamenti della Nato. I raid iniziarono il 24 marzo, Arcobaleno fu annunciata il 27 marzo. L’intervento umanitario fu dunque organico alla guerra e molte Ong consapevoli o meno- si misero al servizio di questa visione. I paesi dell’Alleanza atlantica utilizzarono «l’argomento» umanitario come corredo indispensabile per costruire consenso intorno ad operazioni...