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Il conflitto sulla riforma fiscale, tra globalizzazione e territorio
Lo stato della finanza pubblica italiana è tale che proposte di tagli indiscriminati delle tasse o di flat tax preparano il de profundis ad uno stato sociale, già insufficiente
Un’opera di Renato Mambor
Lo stato della finanza pubblica italiana è tale che proposte di tagli indiscriminati delle tasse o di flat tax preparano il de profundis ad uno stato sociale, già insufficiente
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 1 dicembre 2021
A scuola ci hanno insegnato che il monopolio politico dello Stato si basa su alcune funzioni fondamentali: la difesa, battere moneta, garantire la giustizia, riscuotere le tasse. Con l’Ue, alcune di queste funzioni hanno già assunto una dimensione sovranazionale. Altre, come la sanità, l’ambiente, il bilancio, la difesa, a causa della pandemia, dei flussi migratori e delle tensioni geopolitiche, si stanno spostando, più o meno rapidamente, nello spazio europeo. Si restringono dunque, con buona pace dei sovranisti, i poteri dello Stato-nazione. I suoi apparati subiscono gli effetti della globalizzazione dell’economia, dell’impatto delle innovazioni tecnologiche, dell’estrema mobilità della ricchezza, delle persone...