Cultura
Il contagioso virus della società sfarinata
Tempi presenti Dall’Europa agli Stati Uniti, analisi del «Populismo 2.0» di Marco Revelli. Uno stato d’animo che invoca l’autenticità del popolo contrapposta al dominio delle élite e delle oligarchie. Un fenomeno politico ambivalente tra xenofobia e nostalgia «progressista» per la sovranità nazionale
Renato Mambor, «Pensatori fuori casa», 2014
Tempi presenti Dall’Europa agli Stati Uniti, analisi del «Populismo 2.0» di Marco Revelli. Uno stato d’animo che invoca l’autenticità del popolo contrapposta al dominio delle élite e delle oligarchie. Un fenomeno politico ambivalente tra xenofobia e nostalgia «progressista» per la sovranità nazionale
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 3 maggio 2017
A cosa può servire una categoria, o una definizione, che comprenda una molteplicità talmente vasta ed eterogenea di fenomeni ed esperienze che si accavallano e si contraddicono, si assomigliano e si distinguono attraversando realtà geografiche e tempi storici diversi e difficilmente paragonabili? È la domanda che siamo costretti a porci non appena capiti di mettere le mani sul termine forse più infestante del dibattito pubblico contemporaneo: populismo. Se lo si maneggia da un punto di vista denigratorio o apologetico i contorni si fanno certo più precisi. Per l’establishment, ossia le élites dominanti e i molti che ne dipendono, si tratta...