Cultura
Il corpo è un bivio della storia
Intervista Un incontro con l'artista iraniana al Museo Correr per presentare la serie «My Home in My Eyes». «Sono una nomade anch’io. Quando sei una immigrata, cerchi di far somigliare a casa ogni spazio dato, salvo poi tornare indietro e non riconoscersi più in quella società lasciata molti anni prima»
Shirin Neshat al museo Correr di Venezia – Foto di Franco Cenci
Intervista Un incontro con l'artista iraniana al Museo Correr per presentare la serie «My Home in My Eyes». «Sono una nomade anch’io. Quando sei una immigrata, cerchi di far somigliare a casa ogni spazio dato, salvo poi tornare indietro e non riconoscersi più in quella società lasciata molti anni prima»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 2 giugno 2017
Arianna Di GenovaVENEZIA
Quando ha visitato Baku per la prima volta, Shirin Neshat è rimasta colpita dalla forte somiglianza di quella città dell’Azerbaigian con l’Iran natale, così come lo ricordava dai tempi della sua infanzia, prima che la Rivoluzione islamica cancellasse identità, culture e tradizioni, cambiando i connotati del suo paese. Oltretutto, Baku non è un luogo alieno dalla sua storia famigliare: madre e marito hanno radici ben salde in quella terra e a lei è stato chiesto, nel 2015, di inaugurare con una sua mostra personale lo Yarat Contemporary Art Centre – grande edificio dedicato ai talenti emergenti, situato vicino al porto,...