Cultura

Il corpo è un social network

Il corpo è un social network«Mourning and Rage»

Incontri Al museo Pecci di Milano con l'artista californiana Suzanne Lacy che ha riproposto la sua storica performance «Three Weeks in May», 21 giorni a contatto stretto con gli stupri che avvenivano a Los Angeles

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 14 novembre 2014
Fuori, una pioggia battente si accanisce su Milano, rendendo le strade livide come l’umore. Ma dentro al museo Pecci, un’improvvisa nota di giallo squillante accoglie lo spettatore, srotolata su gran parte della parete centrale. Nonostante questa tonalità cromatica sia associata spesso al calore, all’espansione, alla riconquista dell’emotività e dell’energia, qui indica uno stato di allerta. Un pericolo imminente. È gialla, infatti, la cartina stradale di Los Angeles, una mappa urbana che presto – con l’aiuto della californiana Suzanne Lacy – si tingerà di rosso sangue e ogni altra indicazione di orientamento finirà in secondo piano. Difficile inventarsi un itinerario da...

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