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Il Covid in una stanza, diario di una malata fuori statistica

Il Covid in una stanza, diario di una malata fuori statisticaBristol, la ragazza con gli orecchini di perla di Banksy al tempo del Covid

Nessuno mi ha mai contattata dalla Asl, nessuno ha mai inserito i dati generati dalla App sul mio telefono nel sistema di Immuni. Non sono mai stata tracciata. In quei giorni ho inviato due Pec. La prima al Sisp, il servizio dal quale dipende la gestione delle malattie infettive. La seconda al dirigente della mia Asl. Nessuna risposta

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 27 novembre 2020
Non ho mai perso il gusto e l’olfatto. Sentivo ogni sapore e odore e avrei potuto gustare tutto, se solo ne avessi avuto la forza. Se solo avessi potuto, almeno per i primi 10/12 giorni, passare del tempo davanti ai fornelli. Per il resto, di sintomi ne ho avuti tanti, diversi e ne ho ancora, a dieci giorni dalla negativizzazione. Non facevo che dormire, notte e giorno, giorno e notte, come narcotizzata. Ed era anche l’unico modo per dare un po’ di pace ai miei polmoni. Poi sono arrivati pure tutti gli annessi e i connessi, dalla pelle all’intestino, le...

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