Alias Domenica

Il De Roberto innamorato

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Per Croce lo scrittore dei «Vicerè» fu uomo sentimentalmente arido e glaciale: ma l’epistolario con Ernesta Valle, conosciuta a milano nel salotto Borromeo, ce lo descrive in tutto il suo ardore e nelle fibrillazioni di un Edipo feroce

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 12 ottobre 2014
Aveva detto di lui Benedetto Croce, in una delle sue più celebri stroncature, che un ingegno così prosaico era incapace sia di illuminare l’intelletto sia di far battere il cuore. Croce si riferiva ovviamente all’occhio vitreo che sorveglia la macchina de I Viceré sottacendo le parti che in quel grande congegno polifonico trascendono la prosa esatta o glaciale del naturalismo e omettendo oltretutto di citare le zone di inventiva più sbrigliata che segnano, quando non intaccano, la più vasta e diseguale produzione di Federico De Roberto, a cominciare da un romanzo, una crime story travestita da love story o viceversa,...

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