Economia
Il Def è un’esplosione di (troppa) fiducia
L'analisi La riuscita delle performance annunciate da Renzi è legata all’andamento del Pil, ma difficilmente quest’ultimo cambierà verso
Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e il premier Matteo Renzi
L'analisi La riuscita delle performance annunciate da Renzi è legata all’andamento del Pil, ma difficilmente quest’ultimo cambierà verso
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 11 aprile 2015
L’acronimo di Def è, lo ritraduciamo alla nostra maniera: documento di economia e fiducia. Le aspettative di crescita, l’efficacia dei provvedimenti adottati, insieme al quantitative easing della Banca centrale europea e al deprezzamento dell’euro e del prezzo del petrolio, sono l’alfa e l’omega dello slogan «aspettiamo con fiducia la crescita». Se si aprissero nuovi spazi finanziari (minori tassi di interesse) sarebbe possibile prefigurare misure pro-cicliche. A quel punto la copertura della clausola di salvaguardia da 16 miliardi per il 2016, tagli di spesa pubblica e/o maggiori entrate fiscali, diventerà accettabile. L’atteggiamento è tipico dei neo-liberisti: solo la riduzione delle tasse...