Visioni

Il «désordre» iconico di Godard, geografie dell’atelier d’artista

Il «désordre» iconico di Godard, geografie dell’atelier d’artistaUn momento di «Le livre d’image» di Jean-Luc Godard (2018)

Libro d'immagini Lo stretto rapporto con l’arte, dalle scelte sul colore e il montaggio fino alle mostre e le installazioni. L’esposizione «Le Studio d’Orphée», la ricerca pittorica per l’ultimo film

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 15 settembre 2022
L’esposizione «Le Studio d’Orpée» foto di Agostino Osio Scrivere di Jean-Luc Godard ora che non è più, è scrivere dell’intellegibile, del mesmerico e del sublime. Dunque parole probabilmente inutili a ricordarne il mordace e rivoluzionario spirito che ha plasmato e perturbato moltissimi di noi. «La cultura è la regola, l’arte la sua eccezione» soleva dire all’epoca, il giovane favoloso, uomo di immagine filmica, immagine pittorica, immagine sonora, immagine-testo, immagine-sogno, immagine che sgombra le discipline e le fonde in un pensiero di senso, intenso e immaginifico come quello di un altro grande Jean Luc, il filosofo Nancy. Entrambi pensatori sghembi e...

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