Alias Domenica
Il dio muta forma sui vasi attici e negli olii barocchi
Bimillenario ovidiano All’Archeologico di Napoli la mostra «Amori divini» celebra la fortuna figurativa delle «Metamorfosi»
Bartholomäus Spranger, «Ermafrodito e Salmacide», 1580-’82, Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie
Bimillenario ovidiano All’Archeologico di Napoli la mostra «Amori divini» celebra la fortuna figurativa delle «Metamorfosi»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 9 luglio 2017
Simone ForestaNapoli
Come si fa a mettere in mostra ciò che è dovunque? Ovidio is everywhere, così il latinista inglese Charles Martindale iniziava il suo volume Ovid Renewed (1988) per descrivere la fortuna che il poeta delle Metamorfosi si è meritata nelle arti. A duemila anni dalla morte del poeta latino, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ci prova «dedicandogli» fino al prossimo 16 ottobre la mostra Amori divini, curata dalle archeologhe Anna Anguissola e Carmela Capaldi con Luigi Gallo e Valeria Sampaolo (catalogo Electa). L’allestimento, dominato dal colore antracite e da una sequenza di «Stargate» che mettono in comunicazione le dieci...