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Il dolce frutto della migrazione

Il dolce frutto della migrazioneAntonio Sánchez

Mentre l’ossessione per lo «straniero» raggiunge livelli di parossismo, il jazz riflette sull’argomento, rispondendo con dischi di grande rilievo. Eccoli

Nei Paesi dell’Occidente l’ossessione per i migranti ha raggiunto livelli di parossismo tanto da dettare l’agenda politica dei governi, occupare il dibattito nei media e nei social. Il tema dell’immigrazione declinato solo in negativo ha dato fiato e legittimità ad un pestilenziale miscuglio di neofascismo, populismo e suprematismo bianco. Dalle leggi di Lega e Movimento 5 Stelle al Muro di Donald Trump il cosiddetto Primo Mondo reagisce istericamente a un fenomeno di portata epocale individuando nel migrante il nuovo nemico della Nazione. Naturale che il jazz, che delle migrazioni è stato uno dei frutti più creativi, abbia riflettuto e rifletta...

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