Cultura
Il dolore degli umani raccontato dai robot
TEMPI PRESENTI Intervista a Julian Nida-Rümelin e Nathalie Weindenfeld. In «Umanesimo digitale» (Franco Angeli) un’analisi degli esiti della digitalizzazione della nostra vita. Un filosofo e una storica del cinema immaginano un’etica per l’età dell’intelligenza artificiale
TEMPI PRESENTI Intervista a Julian Nida-Rümelin e Nathalie Weindenfeld. In «Umanesimo digitale» (Franco Angeli) un’analisi degli esiti della digitalizzazione della nostra vita. Un filosofo e una storica del cinema immaginano un’etica per l’età dell’intelligenza artificiale
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 18 ottobre 2019
Digital humanities è l’espressione chiave usata per aprire le porte blindate di alcune discipline del sapere umanistico e scientifico con l’obiettivo dichiarato di scardinare la loro separazione in vista di un rinnovato incontro, dopo il divorzio più o meno consensuale consumato con l’affermarsi di una società dominata dalla tecnoscienza. I digital humanities sono tuttavia diventati molto più che la sollecitazione a un generico «tornare a parlarsi». Sono cioè un consolidato ambito di ricerca attorno alla digitalizzazione della vita umana, il cosiddetto «computazionismo»: l’esercizio del potere e della democrazia nel capitalismo contemporaneo. Tutto ciò è evidente fuori dai confini del nostro...