Visioni
Il duello passionale di Vania dove alla fine nulla cambia
In scena Marco Bellocchio rielabora il testo sacro di Anton Cechov
Michele Placido e Sergio Rubini
In scena Marco Bellocchio rielabora il testo sacro di Anton Cechov
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 7 dicembre 2013
Ogni volta che Marco Bellocchio si avvicina al palcoscenico, finisce per confermarsi autorevolmente «altro» rispetto a quel linguaggio, eppure sempre capace di lasciarvi una personalissima impronta, di un fascino tutt’altro che parziale. Così che un suo Rigoletto a Piacenza aveva tutto il denso fascino noir di un film anni ‘40/’50, o si può ricordare il Macbeth sanguinoso quanto pensoso all’India, o una recente riscrittura dell’Oreste di Euripide in una prospettiva «sessantottina». Ora il regista ha lavorato su un autore quasi sacro del ‘900, Anton Cechov, davvero il padre nobile del teatro di tutto un secolo. Arriva così in scena Zio...