Lavoro

Il falò dei 63 mila cervelli espulsi dagli atenei italiani

Il falò dei 63 mila cervelli espulsi dagli atenei italianiBologna 2006, la protesta dei ricercatori precari

Università Presentati ieri a Roma i dati dell’indagine Flc-Cgil «Ricercarsi». Dal 2003 formati 68 mila ricercatori, solo 4500 gli assunti. Sembra la trama del film "Smetto quando voglio", ma è la storia vera di migliaia di persone

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 10 luglio 2014
È un falò dei cervelli. Tra il 2003 e il 2013 l’università italiana ha formato 68 mila ricercatori e ne ha assunti all’incirca solo 4500, il 6,7%. Nel mezzo borse di studio da fame, lavoro gratis con l’ansia del rinnovo del contratto, poche o nessuna garanzia di svolgere alla fine un lavoro per cui daresti anche l’anima. Non è la trama di un film come «Smetto quando voglio», ma la fotografia di una generazione di ricercatori precari che hanno iniziato a lavorare nei laboratori o in aula mentre sull’università italiana si abbatteva la scure dei tagli della legge 133: 1,4...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi