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Il fascino dimenticato di Leo Brandi

Il fascino dimenticato di Leo BrandiLeo Brandi (a sinistra) con Totò in una scena del film «Miseria e Nobiltà»

Pagine/Un libro ripercorre le vicende artistiche del comico e attore di varietà partenopeo di cui restano scarse tracce sonore

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 5 marzo 2022
Il suo appellativo, Leo Brandi, è oggi praticamente sconosciuto e anche sul web si racimola ben poco. Eppure ha scritto canzoni a pioggia, inventato decine di macchiette, portato in visibilio il pubblico in ogni parte d’Italia da attore, stella dello spettacolo e cantante di successo. Brandi era il nome d’arte di Carlo Todini (1894-1959), categoria rivista, qualifica comico (recita il suo tesserino identificativo, iscritto alla Siae nel 1921), beniamino delle folle del varietà e dell’avanspettacolo, penalizzato dalla seconda guerra mondiale e dalla cultura ufficiale poiché le sue poche incisioni, su dischi a 78 giri, sono introvabili o rovinate dal tempo....

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