Cultura
Il fascino indiscreto dell’anarchia
Scaffale «Zoé. La principessa che incantò Bakunin» di Lorenza Foschini, per Mondadori. Spirito ribelle, Zoja Obolenskaja sostenne finanziariamente le idee politiche dell'anarchico russo
Illustrazione di Utz Benkel
Scaffale «Zoé. La principessa che incantò Bakunin» di Lorenza Foschini, per Mondadori. Spirito ribelle, Zoja Obolenskaja sostenne finanziariamente le idee politiche dell'anarchico russo
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 25 maggio 2016
Nella turbinosa vita di Michail Bakunin il soggiorno tra gli anni 1865 e 1867 a Napoli, Ischia e Sorrento costituisce uno dei momenti della sua maggiore vitalità e impegno politico. Proprio a Napoli il padre dell’anarchismo incontrò una principessa russa, Zoja (Zoé) Obolenskaja, che sostenendolo economicamente, ma non solo, svolse un ruolo di primo piano nella sua vita e nella sua esperienza politica, legata in quegli anni al foglio e all’associazione Libertà e giustizia, oltre che alla stesura del programma della Fratellanza Internazionale. Figlia del principe Sergej Sumarokov e discendente, da parte di madre, della nobile famiglia veneziana con ascendenze...