Visioni

Il fascino indiscreto di Maciste. Senza voce

Il fascino indiscreto di Maciste. Senza voce/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2014/08/27/12588 maciste alpino 2

Venezia 71 Il film - restaurato dall'Immagine Ritrovata di Bologna, diretto da Luigi Romano Borgnetto e Luigi Maggi nel 1916, fa parte di una serie che era uno spin off del celebre Cabiria

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 28 agosto 2014
Maciste alpino (1916) è il film perfetto per la «pre-apertura» quest’anno: ironicamente perché è muto ed è stato presentato in quella sala Darsena che è appena stata dotata di iper-tecnologia sonora; perché ben rappresenta (in questo caso senza ironia) il cinema muto italiano nella sua fase di massimo splendore e perché funge da «doveroso richiamo» alle celebrazioni della Grande Guerra, che ormai imperversano ovunque. Il film, diretto da Luigi Romano Borgnetto e Luigi Maggi, fa parte di una serie che era uno spin off del celebre Cabiria, interpretata dal portuale genovese Bartolomeo Pagano, che nel grande affresco storico diretto da...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi