Visioni

Il fascino malvagio di una «Polaroid»

Il fascino malvagio di una «Polaroid»

Al cinema L'horror di Lars Klevberg, un gruppo di amici e una macchina fotografica posseduta

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 6 giugno 2019
La pellicola della polaroid sembra venire da un passato remoto messa a confronto con i pixel dei selfie, delle foto fatte dalle camere digitali incorporate agli smartphone, o con l’immediatezza con cui l’immagine si manifesta sotto ai nostri occhi rispetto al suo progressivo emergere dalla patina lattiginosa di una polaroid. LA STORIA dell’horror di Lars Klevberg – Polaroid appunto – è giocata proprio su questo contrasto fra una tecnologia analogica- la liceale protagonista, Bird (Kathryn Prescott), lavora in un negozio d’antiquariato – e quella digitale dei nostri giorni: il «mostro» si annida in una macchina fotografica polaroid degli anni Settanta...

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