Cultura

Il fascino perverso del filo spinato

Il fascino perverso del filo spinato«Raise Up» di Hank Willis Thomas

Oltre il Novecento Un percorso di letture sulla storia europea e sulle sue «esperienze dell’estremo», dalla Shoah in poi. Antisemitismo, trincee, recinzioni: una tragica linea che va verso la negazione della vita. E se Götz Aly in «Zavorre. Storia dell’Aktion T4» studia l’annientamento per «eutanasia» del nazismo, Olivier Razac traccia una «Storia politica del filo spinato. Genealogia di un dispositivo di potere» che ha la capacità di proiettare sul presente elementi importanti di comprensione delle forme di potere contemporanee.

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 25 marzo 2017
L’idea di recinzione si incontra con quella di confine che, a sua volta, rimanda a quella di contenimento. In un moderno Stato nazionale contenere implica il selezionare: qualcosa ma, anche e soprattutto, chi possa essere parte della comunità (di popolo, di stirpe, di razza, di «destino»), idea competitiva, nella moderna esperienza della politica, a quella di cittadinanza. Allora, il primo punto da cui partire è la ristampa, arricchita di nuovi suggerimenti di lettura, di un volume di Olivier Razac, Storia politica del filo spinato. Genealogia di un dispositivo di potere (ombre corte, pp. 158, euro 14). L’autore, maître de conférences...

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