Cultura
Il filo smarrito della Storia
Intervista Un incontro con la scrittrice ucraina Katja Petrowskaja, di passaggio a Roma per ritirare lo Strega europeo. «Non c’è stata solo la guerra, le persecuzioni e l’Olocausto: in Unione Sovietica dell’identità e della cultura ebraica si era persa progressivamente ogni traccia una o due generazioni dopo la Seconda guerra mondiale»
Marc Chagall, Pioggia, 1911
Intervista Un incontro con la scrittrice ucraina Katja Petrowskaja, di passaggio a Roma per ritirare lo Strega europeo. «Non c’è stata solo la guerra, le persecuzioni e l’Olocausto: in Unione Sovietica dell’identità e della cultura ebraica si era persa progressivamente ogni traccia una o due generazioni dopo la Seconda guerra mondiale»
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 16 luglio 2015
«La sensazione della perdita si affacciava senza preavviso nel mio mondo peraltro sereno, aleggiava su di me, stendeva le sue ali, e io mi sentivo priva di aria e di luce, per una mancanza che forse non esisteva affatto». Come in una sorta di viaggio iniziatico, Katja Petrowskaja ci guida con Forse Esther (Adelphi, pp. 242, euro 18,00) attraverso il mondo perduto dell’ebraismo dell’Europa centro-orientale, dandoci contemporaneamente conto di quella personale ricerca di una consapevolezza che è anche misura delle ferite che la storia ha inferto non solo alla sua memoria famigliare, ma anche a quella dell’umanità intera. Cercando di...