ExtraTerrestre

Il futuro dei parchi affidato alla politica

Scenari Dalla legge quadro del ’91 alle successive modifiche, il sistema si è burocratizzato. Le aree protette si salveranno solo se non rimarranno isolate

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 23 maggio 2019
Si era concluso dopo quasi un quindicennio il primo tempo della legge quadro (394/1991), quando le aree naturali protette – parchi, aree marine, riserve – sembravano costituire quell’eden per il cui avvento nel corso di tutto il Novecento si erano adoperati con forte tensione e grande tenacia singoli personaggi prima, movimenti poi, infine partiti. Della validità della legge erano prova l’impetuoso processo istitutivo di nuovi parchi, la concretezza dei primi risultati, il ruolo che le aree protette cominciavano a svolgere nelle politiche locali e in quelle generali. Utopia e sogno si concretavano in fatti: quei fatti penetravano nel muro della...

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