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Il futuro «rivoluzionario» della radio

Il futuro «rivoluzionario» della radio

Ri-Mediamo La rubrica settimanale a cura di Vincenzo Vita

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 14 febbraio 2018
Nel disinteresse pressoché generale si è celebrata ieri la «Giornata mondiale della radio», dedicata quest’anno allo sport. Eppure si tratta di un medium immortale, capace di trasformarsi: diede il via alla comunicazione moderna all’inizio del ‘900 e connota ora l’ibridazione post-mediatica dell’era digitale. E sì, perché l’intreccio con le tecniche diffusive numeriche ha di fatto celebrato il matrimonio con la rete, surclassando la sorella maggiore, la televisione. Che, nella sua versione generalista, vive ormai solo grazie ai grandi eventi: dal festival di Sanremo al Commissario Montalbano. La radio, invece, naviga veloce con i suoi palinsesti, in cui la bardatura dei...

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