Ho trovato bellissimo questo articolo di Valeria Parrella che ringrazio per la condivisione. Una sintesi lucida e precisa dei sentimenti che hanno suscitato in me i commenti di “Vambo”: cosí lo chiamavano i commilitoni quando giovane esaltato si paracadutava in missioni temerarie…Il genere umano, come Freud ha osservato e analizzato nel corso dei suoi studi, é dominato da pulsioni di morte e di onnipotenza. Siamo propensi a creare veri e propri scenari di autodistruzione, quasi come una protezione inconscia verso la malvagità che a volte si impossessa di noi. Pensiamo di riuscire a mettere ordine, “riassettare” le pieghe e le imperfezioni, incaselliamo, creiamo modelli. Di fatto é un agire sulla superficie quando la vita intorno a noi è molto più complessa, piú “profonda”. Io credo che il nostro genere umano abbia sviluppato una naturale attitudine alla relazione e alla socialità, un senso di comunità e dignità, la curiosità per il nuovo, la presa di coscienza del diverso proprio in continuità con la ricerca collettiva che i nostri antichi antenati hanno iniziato scoprendo che alzandosi sulle zampe posteriori il mondo non era più lo stesso…