Internazionale

Il genocidio immaginario del Sudafrica bianco

Il genocidio immaginario del Sudafrica biancoSenekal, 16 ottobre, scontro sfiorato di fronte al tribunale in cui si processano i due presunti assassini di Brendin Horner – Ap

Un paese da 20mila omicidi l'anno L’assassinio di un giovane agricoltore durante un furto di bestiame riattizza le vecchie tensioni razziali. Complice la falsa narrazione - cara anche a Trump che se ne è subito interessato - dei neri che vogliono sterminare la minoranza afrikaner per prendersi le terre. I numeri dicono tutt'altro. E il problema della redistribuzione necessaria dalla fine dell'apartheid non ha fatto molti progressi

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 24 ottobre 2020
All’inizio di ottobre un agricoltore è stato ucciso da due ladri a Paul Roux, villaggio sudafricano della provincia del Free State. Brendin Horner, 21enne, è stato legato a un palo, picchiato e accoltellato. Per quanto l’omicidio sia stato efferato, si tratterebbe di uno dei tanti, in un Paese che ne conta circa 20mila l’anno, il quinto tasso più alto al mondo. MA, MOLTO SEMPLICEMENTE, Horner era bianco e i suoi assalitori sono neri. Perfino noioso a raccontarsi, tanto è bastato a scatenare le ennesime tensioni razziali che si ripetono ciclicamente dalla fine dell’apartheid, avvenuta ormai ventisei anni fa. Ma non...

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