Cultura

Il giacobino fedele a se stesso

Il giacobino fedele a se stesso

Maximilien Robespierre Fu uno dei maggiori «becchini» dell’Ancien Régime. Coltivò e impose una intransigente morale pubblica, ma in molte occasioni contenne il Terrore contro l’aristocrazia, rimanendo però travolto dalle stesse dinamiche da lui avviate. «Robespierre. Una vita rivoluzionaria» dello storico Peter McPhee per il Saggiatore

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 12 dicembre 2015
Una vita durata trentasei anni, la cui fine è ben conosciuta: nata all’insegna della modestia, agli immediati margini della buona società dell’Artois, cresciuta sotto gli auspici di una condotta informata all’impegno nello studio e alla piccola promozione sociale derivante dal divenire avvocato, peraltro non privo di talento, ed infine culminata nel turbinio rivoluzionario, quando divenne protagonista quasi assoluto dei cinque anni che avrebbero sconvolto il mondo. Questa è stata la parabola di Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre, meglio conosciuto, all’epoca sua, come l’«Incorruttibile» e poi il «tiranno» o «despota». Non si sposò mai né ebbe figli. La sua esistenza era interamente proiettata...

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