Alias Domenica
Il Giorgione di Ballarin, un grande film a colori
Alessandro Ballarin, "Giorgione e l’Umanesimo veneziano", Edizioni dell’Aurora Lo storico dell'arte offre in quest'opera in sette tomi la summa delle sue convinzioni: in dialogo con gli «antichi» conoscitori e con un fotografo come Mauro Magliani. A futura memoria, l’intero panorama della pittura a Venezia tra fine Quattro e inizio Cinquecento
Giorgione, "Concerto", c. 1507, Venezia, Gallerie dell’Accademia (in deposito da collezione privata)
Alessandro Ballarin, "Giorgione e l’Umanesimo veneziano", Edizioni dell’Aurora Lo storico dell'arte offre in quest'opera in sette tomi la summa delle sue convinzioni: in dialogo con gli «antichi» conoscitori e con un fotografo come Mauro Magliani. A futura memoria, l’intero panorama della pittura a Venezia tra fine Quattro e inizio Cinquecento
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 21 ottobre 2018
L’apparizione della pittura di Giorgione, all’inizio del Cinquecento, è un punto di svolta capitale non solo nella storia della pittura veneta, ma della pittura tout court. Giorgione è tuttavia un’artista dalla vita intensa e brevissima, ma molto poco documentata, con un catalogo ristretto e molto selezionato. È perciò un’acquisizione notevole, quanto un nuovo Leonardo a Firenze, il fatto che le Gallerie dell’Accademia di Venezia si siano arricchite recentemente di un nuovo dipinto di Giorgione. Si tratta del cosiddetto Concerto Mattioli (1507 circa), già appartenuto a Gianni Mattioli, il grande collezionista milanese amico dei futuristi. Attribuito al pittore veneto da Longhi...