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Il Giro dalla parte sbagliata
Ebrei contro l'occupazione La corsa, così concepita, asseconda l’esigenza israeliana di presentare una facciata ripulita da violazioni e violenze coniugandola con la ricerca di RCS Sport di capitali. In quanto ebrei, consideriamo tale operazione un vulnus ai valori di giustizia e di ricerca della pace su cui si fonda la parte migliore della nostra tradizione
Ebrei contro l'occupazione La corsa, così concepita, asseconda l’esigenza israeliana di presentare una facciata ripulita da violazioni e violenze coniugandola con la ricerca di RCS Sport di capitali. In quanto ebrei, consideriamo tale operazione un vulnus ai valori di giustizia e di ricerca della pace su cui si fonda la parte migliore della nostra tradizione
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 5 maggio 2018
Nel prossimo maggio lo Stato d’Israele compirà 70 anni. Se per molti ebrei la memoria del maggio ‘48 sarà quella di una rinascita portentosa dopo la Shoà e un’oppressione subita per molti secoli, i palestinesi vivranno lo stesso passaggio storico ricordando con ira e umiliazione la Nakba, la “catastrofe”: famiglie disperse, esistenze spezzate, proprietà perdute, il tragico inizio dell’esodo di una popolazione civile di oltre settecentomila persone. Molto problematica è in particolare oggi la situazione di Gerusalemme, città che Israele, dopo averne annesso la parte orientale, celebra come “capitale unita, eterna e indivisibile”. Tale statuto, oltre a non essere riconosciuto...