Europa
Il governo polacco non ammette ingerenze
La crisi sul confine con la Bielorussia Il Pis non vuole intromissioni dall’esterno e annuncia che il numero dei soldati al confine passerà da 12mila a 15mila
Polizia e guardie di frontiera polacche al confine con la Bielorussia; in basso Mateusz Morawiecki – Ap
La crisi sul confine con la Bielorussia Il Pis non vuole intromissioni dall’esterno e annuncia che il numero dei soldati al confine passerà da 12mila a 15mila
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 11 novembre 2021
Giuseppe SediaVARSAVIA
Ancora una volta la coalizione della destra illiberale al potere a Varsavia, guidata da Diritto e giustizia (Pis), vuole fare tutto da sé. La crisi migratoria in corso al confine con la Bielorussia è un affare di stato e come tale va gestito in proprio. Certo, all’indomani dell’emergenza il premier polacco Mateusz Morawiecki ne aveva parlato con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, prima di incontrare ieri quello del Consiglio Charles Michel. Le attestazioni di solidarietà incassate dal Pis hanno fatto sembrare per un attimo la Polonia meno isolata a Bruxelles, nonostante la contesa con l’Ue su...