Internazionale
Il grido della società civile: «Portateli via»
Afghanistan Ponti aerei e corridoi umanitari: mobilitazione dal basso per sostenere l’evacuazione dei profughi. Si moltiplicano gli appelli di ong e associazioni all'Italia e alla Ue: «Salvare chi scappa, donne, attivisti, studenti, giornalisti»
Gli oltre 600 afghani portati in Qatar da un C-17 dell’aviazione Usa – Ap
Afghanistan Ponti aerei e corridoi umanitari: mobilitazione dal basso per sostenere l’evacuazione dei profughi. Si moltiplicano gli appelli di ong e associazioni all'Italia e alla Ue: «Salvare chi scappa, donne, attivisti, studenti, giornalisti»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 18 agosto 2021
La fuga dall’Afghanistan come unica via possibile per salvarsi. Operazioni (anche italiane) per portare fuori dal Paese chi rischia la vita per aver collaborato, a vario titolo, con gli occupanti sono in atto sottotraccia e la delicatezza dell’operazione impone il silenzio. «Quel che è certo – ci dice Afgana, associazione di sostegno alla società civile – è che tutto quello che si sta muovendo in questa direzione si deve alla mobilitazione della società civile, delle ong italiane attive nel paese e dei tanti che hanno creduto nella possibilità che l’Afghanistan cambiasse marcia». E IN EFFETTI gli appelli per aprire ponti...