Politica
Il grosso guaio del parlamento più piccolo
Al senato Domani il penultimo passaggio delle «camerette»: una riforma costituzionale buona per gli slogan, pessima per la democrazia. Con oltre un terzo di rappresentanti del popolo in meno, i lavori saranno più difficili e le minoranze meno rappresentate. E si risparmia molto meno di quanto dicono i 5 Stelle
Con la riforma costituzionale in arrivo, la camera dei deputati perderà quasi il 37% dei seggi, 230 deputati su 630 – Immagine originale Lapresse
Al senato Domani il penultimo passaggio delle «camerette»: una riforma costituzionale buona per gli slogan, pessima per la democrazia. Con oltre un terzo di rappresentanti del popolo in meno, i lavori saranno più difficili e le minoranze meno rappresentate. E si risparmia molto meno di quanto dicono i 5 Stelle
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 10 luglio 2019
Che effetto farà l’emiciclo della camera dei deputati con duecento rappresentanti del popolo in meno? In quell’aula, negli ultimi cento anni – appena celebrati con una mostra e un documentario sull’opera dell’architetto Ernesto Basile – problemi con i posti a sedere ci sono sempre stati. Ma all’opposto: bisognava aumentarli. Da quando la nuova aula di Montecitorio è entrata in funzione, il 20 novembre 1918, i deputati sono cresciuti di 112 unità. Erano 518 nella legislatura cominciata il 1 dicembre 2019 – la quindicesima e ultima del regno senza Benito Mussolini tra i banchi – sono 630 oggi. Dal 1918 il...