Alias Domenica

Il gusto di officiare il culto del dolore

Paradigmi vincenti Ossessioni identitarie, memoria che si oppone alla storia, rapporti politici fondati sul risentimento: un tentativo di "Critica della vittima"

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 16 marzo 2014
Non ci avevamo mai pensato: ma il lupo che si mangia l’agnello nella fiaba di Fedro è una vittima. Si lamenta di offese ricevute. Lo fa dall’alto, da una posizione di potere (superior stabat lupus). Oggi, sostiene Daniele Giglioli in Critica della vittima (Nottetempo, pp. 128, euro 12,00), sono tanti quelli che hanno imparato la lezione: lupi che non si celano più sotto la veste dell’agnello secondo l’antica immagine dei moralisti cristiani, ma per mangiarselo prendono la scorciatoia del vittimismo, più comoda e anche più redditizia in termini di consenso sociale. Sia chiaro: non si tratta qui della realtà dell’esser...

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