Lavoro

Il lavoro uccide sempre. Nel 2020, quattro vite spezzate e una strage evitata

Il lavoro uccide sempre. Nel 2020, quattro vite spezzate e una strage evitata

Omicidi bianchi A Busca (Cuneo), Casale Monferrato, Cavaion Veronese, Milano Tragedia scampata nello scontro tra treni nella metro a Napoli. Nel 2020 la tremenda contabilità è ricominciata , dopo i 1.437 decessi dell’anno scorso. Le storie delle vittime e dei loro mestieri. Come rendere giustizia a queste vite?

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 15 gennaio 2020
Un elettricista, un lattoniere, un giardiniere, un operaio caposquadra. Sono i mestieri che svolgevano i quattro morti che hanno riaperto il libro delle stragi del lavoro nel 2020: già 14 dall’inizio dell’anno, 1437 sono deceduti l’anno scorso, compresi quelli sulle strade. Questa contabilità però è insostenibile. Raccontare le storie delle vittime a partire dalle loro attività è un modo per provare a rendere giustizia davanti a un evento inaccettabile, mai frutto di una fatalità, bensì del singolare e tragico punto di arrivo di un’organizzazione del lavoro. DANIELE PERONCELLI aveva 32 anni, faceva l’elettricista, è morto schiacciato da un carrello elevatore...

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