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Il M5S non è più l’argine, né alla destra, né all’astensione
Crollo elettorale Il capo, il contratto, l’identità, aver creato aspettative difficili da mantenere, la prova del governo arrivata troppo presto, impreparati su Ilva, Tap e Tav
Militanti 5Stelle – LaPresse
Crollo elettorale Il capo, il contratto, l’identità, aver creato aspettative difficili da mantenere, la prova del governo arrivata troppo presto, impreparati su Ilva, Tap e Tav
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 30 maggio 2019
Il voto delle europee segna la fine di una funzione che il M5S si è sempre vantato di svolgere: quella di impedire che il malessere prodotto dalle politiche di austerità e dalla degenerazione del sistema dei partiti sfociasse in astensionismo di massa ed alimentasse la destra. Questo per un po’ è stato anche vero, ma, adesso, si è prodotto un fenomeno opposto: sei milioni di votanti in meno ed altrettanti voti persi dal M5S; una nuova destra radicale e populista ha divorato quanto di moderato c’era in quell’area ed ha attratto a sé un altro milione di elettori dal M5s...