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Il maggioritario è l’erba sotto i piedi del populismo
Legge elettorale Il rischio concreto è che, applicandolo a un Parlamento di queste dimensioni, alle prossime elezioni la destra arrivi non alla maggioranza assoluta, ma ai due terzi dei seggi
– Ludovica Valori
Legge elettorale Il rischio concreto è che, applicandolo a un Parlamento di queste dimensioni, alle prossime elezioni la destra arrivi non alla maggioranza assoluta, ma ai due terzi dei seggi
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 2 novembre 2019
La vocazione maggioritaria, ancora lei. Era il 2007, al Lingotto di Torino. Walter Veltroni, segretario in pectore del nascente Partito democratico, usò una oscura espressione: «Il Partito democratico deve avere in sé un’ambizione, al tempo stesso, non autosufficiente ma maggioritaria». E continuava: «… L’elettorato è razionale, mobile, orientato a scegliere la migliore proposta programmatica e la migliore visione. Fiducia in questa vocazione maggioritaria significa oggi lavorare per rafforzare l’attuale maggioranza. Io rispetto e stimo i nostri partner della coalizione». SAPPIAMO bene come andò a finire: con rispetto e stima, il Pd mise i partner della coalizione sotto schiaffo del voto...