Alias Domenica
Il maledetto Uganda di Makumbi, braccia europee su torso nero
Letterature africane Un andirivieni tra dimensione mitica e storica, tra religione e razionalità, tra alienazione come sciagura e come dono, nel romanzo di Jennifer Nansubuga Makumbi: «Kintu», parola che sta per «il primo uomo», da 66thand2nd
George Kyeyune, «Contemplazione», 1995
Letterature africane Un andirivieni tra dimensione mitica e storica, tra religione e razionalità, tra alienazione come sciagura e come dono, nel romanzo di Jennifer Nansubuga Makumbi: «Kintu», parola che sta per «il primo uomo», da 66thand2nd
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 marzo 2020
Dopo un lungo apprendistato nel suo paese, l’Uganda, dove ha scritto e pubblicato in inglese e in luganda (la lingua dei Ganda, l’etnia principale) Jennifer Nansubuga Makumbi è approdata al primo romanzo Kintu (tradotto restituendo la ricchezza dei ritmi e delle variazioni di tono da Emilia Benghi, 66thand2nd, pp. 457, € 20,00) che uscì nel 2014 dall’editore kenyota Kwani Trust, avendo vinto l’anno precedente il «Kwani? Manuscript Project», competizione per manoscritti inediti di autori africani. Nonostante il grande successo raccolto in tutta l’Africa anglofona, il romanzo venne inizialmente rifiutato da diverse case editrici britanniche, che lo trovarono forse eccessivamente «africano»...