Internazionale
Dal massacro di Tajoura alla minaccia di Tripoli: liberiamo tutti i migranti
Libia Accuse incrociate tra le forze di Haftar e i nemici di Misurata sulla responsabilità della strage nel centro di detenzione dei dintorni di Tripoli. A New York veto Usa sulla condanna del Consiglio di sicurezza
Il centro di detenzione per migranti di Tajoura in Libia dopo il bombardamento
Libia Accuse incrociate tra le forze di Haftar e i nemici di Misurata sulla responsabilità della strage nel centro di detenzione dei dintorni di Tripoli. A New York veto Usa sulla condanna del Consiglio di sicurezza
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 5 luglio 2019
L’omologo di Matteo Salvini a Tripoli, il misuratino Fathi Bashaga, parlando ieri con la delegata dell’Unsmil al coordinamento umanitario dopo il massacro di migranti a Tajoura ha detto, che non essendo in grado di garantire la sicurezza dei centri per migranti nella capitale libica, il governo Serraj «sta valutando se rilasciarli tutti». Più che una liberazione suona come una minaccia, una vecchia minaccia che in Italia ha sempre funzionato fin dai tempi del Colonnello Gheddafi, tanto che allora aveva una abbreviazione: si chiamava «bomba umanitaria». I MIGRANTI DETENUTI A TRIPOLI e dintorni sono, secondo l’Organizzazione per le migrazioni, tra i...