Europa
Il «mea culpa» del Fmi
L'austerità non rimette a posto i conti pubblici e non diminuisce neppure il rapporto tra debito pubblico e Pil
Illustrazione di Raphaël Urwiller tratta da "Jabberwocky" di Lewis Carroll (ed. Orecchio acerbo, 2012)
L'austerità non rimette a posto i conti pubblici e non diminuisce neppure il rapporto tra debito pubblico e Pil
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 12 settembre 2014
Tanto nei governi nazionali quanto nelle istituzioni europee si moltiplicano le voci critiche o per lo meno i dubbi nei confronti delle politiche di austerità. Se diversi economisti sottolineano da anni quanto tali politiche siano sbagliate specialmente in una fase recessiva, il dibattito ha subito un’accelerazione ad inizio 2013, con lo «stupefacente mea culpa da parte del capo economista del Fondo Monetario Internazionale», come aveva al tempo titolato il Washington Post. Riassumendo, nello studio Growth Forecast Errors and Fiscal Multipliers, Olivier Blanchard assieme a Daniel Leigh analizza l’impatto dei piani di austerità proposti, o meglio imposti, a mezza Europa. Pur...