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Il Medio oriente su un folle tavolo da gioco

Il Medio oriente  su un folle tavolo da giocoCarri armati israeliani al confine con il Libano – foto Ap/Baz Ratner

Medio Oriente Riecheggia la dottrina neo-con dell’effetto domino. Gli interessi degli Usa e di Israele convergono. Ma Tel Aviv si troverà esposta al rischio storico del sovraccarico

Pubblicato circa 2 mesi faEdizione del 2 ottobre 2024
Si chiama guerra. Arriva in forma di ondate di missili su larga scala, dopo il profluvio di eufemismi usati da media e diplomatici per definire i massacri di civili, le uccisioni mirate e le «invasioni limitate». Finisce la pazienza strategica di Teheran: gli ayatollah ritengono che stare fermi, mostrandosi una tigre di carta, comporti perdite più elevate che reagire. L’escalation bellica investe le sponde del Mediterraneo e realizza ciò che era impensabile. Davanti al carico di sofferenze e alle incognite che presenta, non si può che restare sbalorditi per il ritorno dello sguardo cinicamente orientalista di chi vede nella guerra...

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