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Il mercato dei libri e come se ne parla, in «lingua originale»
Express Riflessioni intorno alla tavola rotonda della Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri presso la Fondazione Cini di Venezia. In molti preferiscono leggere nella lingua in cui sono stati scritti romanzi e saggi. Ma questo determina una maggiore sudditanza nei confronti dell'anglofonia
Express Riflessioni intorno alla tavola rotonda della Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri presso la Fondazione Cini di Venezia. In molti preferiscono leggere nella lingua in cui sono stati scritti romanzi e saggi. Ma questo determina una maggiore sudditanza nei confronti dell'anglofonia
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 8 febbraio 2024
Come nelle vecchie barzellette, alla tavola rotonda che un paio di settimane fa ha concluso il seminario annuale della Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri c’erano due tedeschi (Michael Busch di Thalia e Felicitas von Lovenberg di Piper Verlag), due francesi (Sophie de Closets di Flammarion e Denis Mollat, della omonima libreria di Bordeaux) e due inglesi (James Daunt di Waterstones e Barnes & Noble e Andrew Franklin di Profile Books), oltre al coordinatore, l’italiano Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di GeMS, e all’ottimo moderatore, lo statunitense Porter Anderson, direttore di Publishing Perspectives. Chissà che viavai di interpreti...